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In programma domani, mercoledì 12 giugno, a Trieste la riunione annuale dei ministri degli esteri dei 17 paesi dell'Iniziativa centro-europea, INCE. Presente anche il ministro degli esteri sloveno Miro Cerar che ieri pomeriggio nel capoluogo giuliano ha inaugurato la nuova sede del consolato sloveno. Ha preso parte alla cerimonia anche il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga che nei colloqui con Cerar ha ribadito il suo pieno sostegno alla minoranza slovena e alla sua rappresentanza politica. Sul tappeto anche la collaborazione economica, scientifica e culturale, la sicurezza con le pattuglie miste e il contrasto all'immigrazione illegale.
Occasione questa per evidenziare anche il ruolo svolto dalle rispettive minoranze nazionali nelle relazioni bilaterali tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia. E' un dato di fatto, ha esordito Cerar, che le comunità nazionali slovena in Italia e italiana in Slovenia, fungono non soltanto da collante, bensì arricchiscono in maniera preziosa lo spazio in cui vivono, contribuendo allo sviluppo complessivo di quest'area. E' quindi responsabilità comune dei due stati e della regione Friuli Venezia Giulia tutelare e sostenere le due minoranze, ha detto ancora Cerar. Da parte del governatore Fedriga massimo appoggio alla minoranza slovena che vive in Friuli Venezia Giulia e la sua rappresentanza politica non solo in regione ma anche al Parlamento di Roma. "Io ho fatto presente che bisognerà costruire, rispetto al voto, una legge elettorale che possa garantire il più possibile la rappresentanza della minoranza slovena a Roma. Su questo però, personalmente come presidente della Regione ovviamente non posso dare un'ipotesi definitiva perché non è di mia competenza, un'altra cosa è il sistema elettorale del Friuli Venezia Giulia sul quale, penso, si possono fare degli ottimi aggiustamenti", ha detto Fedriga.
Cerar e Fedriga hanno affrontato anche la questione sicurezza e il controllo dei confini con l'impiego di pattuglie miste italo slovene. Pattuglie, è stato detto che potrebbero partire nel giro di poche settimane. Le parti stanno discutendo gli aspetti tecnici. Con questa azione, ha detto Cerar, vogliamo contrastare le immigrazioni illegali, la vita quotidiana nell'area frontaliera non ne risentirà, ha assicurato il capo diplomazia sloveno. Cerar si è detto fiducioso anche sulla restituzione del Narodni Dom di Trieste alla minoranza slovena in occasione del 100esimo anniversario dell'incendio, che ricorre l'anno prossimo.
Dopo i colloqui il taglio del nastro della nuova sede del Consolato generale di Slovenia a Trieste che avrà un ruolo fondamentale anche nei rapporti economici tra i due paesi. Il console Vojko Volk. "Si e anche transfrontalieri. Ci sono gli imprenditori sloveni che vogliono trasferire la loro attività in Italia e anche viceversa. Forse sono più gli italiani che vogliono portare le proprie imprese in Slovenia. La frontiera in questo senso praticamente non esiste più e ognuno vede i vantaggi e gli svantaggi da entrambe le parti." (ld)