Un dato di fatto (una lettera del Ministero delle infrastrutture che annuncia che la Cabinovia non soddisfa “i criteri PNRR per la biodiversità” e che “l’intervento di cui trattasi non può avere accesso alle risorse del PNRR”), e due letture differenti: quella della Giunta comunale, che assicura che l’opera si farà, sia pur con fondi statali o di altra provenienza, e quella dell’opposizione, che interpreta la lettera come la conferma delle proprie posizioni contrarie all’ovovia e la fine di uno dei progetti più contestati nella storia della città.
Proprio per fare il punto sulla vicenda, costata finora un milione e 200 mila euro alle casse comunali, le forze di opposizione hanno incontrato la stampa, di fronte al municipio in piazza Unità, sottolineando, come ha detto Paolo Altin di Punto Franco, come la Giunta e il sindaco Roberto Dipiazza abbiano nascosto per mesi la verità sull’Ovovia, e ora che i soldi del PNRR non ci sono più, propongono anche di farla con i soldi dei cittadini. “È un'amministrazione che prende in giro la città, che continua a promettere cose impossibili da realizzare, ne abbiamo nella dimostrazione con il tram e con la galleria di Montebello, e ora ci vengono a raccontare la fiaba che sindaco andrà a chiedere a San Nicolò, al ministero, 60 milioni di euro.Credo che la gente meriti più rispetto da parte del Sindaco e da parte della Giunta".
Dipiazza e la Giunta, ha aggiunto Giovanni Barbo del PD, “dovrebbero chiedere scusa e trarne le debite conseguenze”. Ora che non ci sono più i fondi del PNRR, ha aggiunto, non c’è nemmeno la motivazione che stava alla base dell’opera e alla deroga al piano regolatore. “Questa Giunta è in preda a un delirio di onnipotenza”, ha detto Alessandra Richetti dei 5 Stelle, “non tiene conto di dati di fatto come le leggi e le decisioni ministeriali”. “Possono anche pensare a nuovi finanziamenti, ma i vincoli ambientali e paesaggistici impediscono la realizzazione dell’Ovovia sono ancora tutti sul tavolo e irrisolti”.
“Questa – ha concluso Riccardo Laterza di Adesso Trieste – è una situazione grave: abbiamo perso il più grosso finanziamento degli ultimi anni per la città, e ora, come se non bastasse, si pensa anche a spendere i soldi dei cittadini per un’opera inutile e irrealizzabile” “Fra l’altro – ha aggiunto – questa Giunta continua a mentire alla città su un progetto che, al contrario di quanto dice il Sindaco, non è mai stato approvato da Bruxelles e che peserà sulle tasche dei cittadini”. Da tutti i presenti è giunta la richiesta di dimissioni per il Sindaco e gli assessori responsabili del progetto, ma anche di provvedimenti per i tecnici del Comune che non hanno saputo o voluto prevedere questo epilogo.
Presente all’incontro anche il coordinatore del Comitato No Ovovia, l’architetto William Starc, che ha sottolineato come la lettera del ministero parli di soluzioni alternative, a dimostrazione, ha aggiunto, “che, come abbiamo sempre detto, cambiare progetto e utilizzare i fondi del PNRR su un nuovo piano, era una possibilità concreta”. “Questa era un’occasione – ha aggiunto – di realizzare uan linea di tram fra Barcola. E la città, e magari mettere anche dei soldi sul tram di Opicina, ma la Giunta ha voluto insistere, e ora siamo a questo punto”.
All’interno del palazzo del Comune però i commenti sono di tenore diverso, e la parola d’ordine è “nulla è perduto”. Il Sindaco e la Giunta confidano nell’incontro in programma a Roma martedì prossimo, convocato, come riportato nella la lettera, “al fine di verificare la possibilità di finanziare l’intervento con risorse statali”. Alla base del giudizio del Mit, ribadiscono, c’è soprattutto un cambiamento delle regole in corsa, ma si tratta di ostacoli superabili, e Roma ha tutta l’intenzione di finanziare l’opera comunque.
Non c’è dunque alcuna intenzione di rinunciare nell’amministrazione triestina , nonostante la raccolta di firme contro la Cabinovia partita da due giorni e sottoscritta già da quasi quattromila persone, nonostante qualche perplessità anche all’interno della stressa Giunta (la contrarietà dell’assessore Giorgio Rossi è cosa nota) e nonostante dei vincoli ambientali e paesaggistici ancora presenti, ma che vengono ritenuti assolutamente superabili. Tutto come previsto dunque, perlomeno fino al prossimo colpo di scena.
Alessandro Martegani