La strage di Vienna non è passata inosservata a Trieste, città legata per tradizioni storiche all’Austria. Oggi, giornata di festa nel capoluogo giuliano, era stata fissata l’accensione delle luminarie allestite nei giorni scorsi in piazza Unità e nelle principali vie della città, ma proprio questa mattina il comune ha fatto sapere che “in segno di rispetto, vicinanza e solidarietà” il sindaco Roberto Dipiazza e la Giunta hanno deciso di sospendere l’iniziativa.
“Trieste è molto vicina a Vienna e all’Austria, – ha detto il sindaco Roberto Dipiazza – con cui ha condiviso 500 anni di storia. È stato un gesto di rispetto verso gli austriaci e l’Austria: ci sembrava giusto rimandare, anche se a Trieste è una giornata di festa. Le accenderemo nei prossimi giorni, ma oggi abbiamo deciso di fermarci”.
“È stata una decisione presa di comune accordo con il sindaco – aggiunge l’assessore Giorgio Rossi -: Trieste è molto legata all’Austria e quindi dopo i fatti di Vienna, che hanno causato sette morti e 15 feriti, abbiamo ritenuto che non fosse il caso di accendere le luminarie in una giornata di lutto. L’abbiamo spostata di qualche giorno, entro il fine settimana: un atto di attenzione verso quello che è successo.”
Il programma per le attività legate al Natale comunque continua, nonostante le incertezze legate alle restrizioni per contenere l’epidemia?
“Le iniziative sono già state programmate – spiega Rossi -: le luminarie, la sistemazione di una serie di decorazioni natalizie, soprattutto di fronte alle chiese e nelle piazze. Abbiamo poi intenzione di fare un concerto di Natale, accanto a tutta una serie di altri eventi minori. Vediamo cosa succede con questo ultimo del Dpcm che uscirà fra oggi domani, e cosa riusciremo fare. Il concerto lo faremo sicuramente, bisogna vedere se in presenza o meno, e se non sarà in presenza sarà magari in diretta televisiva. Non siamo una città come Vienna o altre che hanno gradi tradizioni a riguardo, ma vogliamo che pian piano anche a Trieste questa cosa diventi una tradizione”.
Ci sono state anche delle polemiche sull’allestimento e sulle iniziative in vista del Natale…
“In realtà il riscontro alle nostre iniziative, luci in più, decine di alberi di natale, è stato positivo. Sono un investimento per la città, cose che in altre città, come Lubiana, si fanno e ne hanno cambiato il volto in positivo. C’è chi dice che questi fondi avrebbero potuto essere utilizzati per altro, ma non bisogna dimenticare che si tratta di risorse che arrivano dalla tassa di soggiorno, e che devono essere utilizzati proprio per iniziative legate al turismo e alla città. Vediamo come andrà: probabilmente di turisti non ce ne saranno molti, ma la città decorata se la godranno almeno i cittadini, o quelli che verranno perché credo che la stretta che sta dando il governo sia pensata per contenere adesso, per poi magari arrivare sotto Natale con un po' più di libertà.”
Quindi il vostro obiettivo è far passare comunque alla città un Natale per quanto possibile sereno, dando un segnale di normalità?
“Il momento è certamente complicato, ma non possiamo pensare di chiuderci totalmente in casa di lasciare la città vuota e anonima, dobbiamo invece prepararci anche a un periodo di respiro e a guardare con un minimo di ottimismo e di speranza il futuro, favorire anche un senso di allegria, di presenza ai cittadini e a chi verrà a Trieste nel periodo natalizio. Abbiamo investito perché ci crediamo, e per dare un segnale positivo ai cittadini”.
Alessandro Martegani