Il Comune di Trieste continua ad investire nella sicurezza, questa volta adottando una mozione presentata dai consiglieri di centrodestra Giacomelli, Cinquepalmi e Porro, che chiede la riattivazione delle Unità cinofile della Polizia, soppresse nel 2002, sia per presidiare i confini sia per i controlli antidroga nelle scuole. Nel testo si sottolinea come "le unità cinofile costituiscono uno degli strumenti più efficaci per combattere il fenomeno dell'immigrazione clandestina, che, proprio negli ultimi mesi sta assumendo dimensioni mai viste prima, considerando che i canali di transito di questi soggetti sono spesso impervie zone carsiche a cavallo dei confini". La terminologia e l'impostazione della mozione hanno fatto insorgere Italia Viva, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, che hanno definito "spaventosa" questa idea.
Intanto sono stati raddoppiati i pattugliamenti misti tra Polizia italiana e slovena lungo la fascia confinaria delle province di Trieste e Gorizia sul versante italiano e di Capodistria e Nova Gorica su quello sloveno. Lo scorso 24 ottobre, i dirigenti delle Polizie di frontiera dei due Paesi, sulla base della positiva sperimentazione estiva, hanno deciso di rafforzare le attività di cooperazione per contrastare l'immigrazione irregolare ed i trafficanti di esseri umani che operano lungo la rotta balcanica, raddoppiando le risorse in campo.
Proprio la polizia slovena, negli ultimi giorni, ha intercettato circa 150 migranti ed ha arrestato sette presunti passeur con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Diverse le zone in cui sono stati eseguiti i fermi, che riguardano principalmente il retroterra della fascia di confine nella zona di Illirska Bistrica, uno dei varchi più usati dalle persone in transito sulla rotta balcanica.
Davide Fifaco