A Trieste è stata lanciata una petizione "per dare voce ai cittadini che credono nelle regole e nelle responsabilità". Una risposta alle proteste che si svolgono nel capoluogo giuliano in questi giorni. Il testo, redatto da Mitja Gialuz e Tiziana Benussi, ha raccolto in poche ore più di settemila firme. Riconoscibili esponenti del mondo accademico e di quello scientifico, imprenditori, figure di spicco della cultura, del teatro, del cinema, dello sport e poi medici, sindacalisti e insegnanti.
Secondo gli avvocati Gialuz e Benussi le manifestazioni effettuate con l’obiettivo di bloccare il porto e l’economia cittadina "ledono i diritti di una maggioranza che fin qui è stata silente". Ma adesso, con i contagi in rapida crescita si chiede un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. "Trieste è la capitale italiana della scienza e della scienza si fida". Da qui l'appello a non esitare a vaccinarsi: "Il vaccino ci restituisce le libertà. La libertà di studiare in classe e nelle Università. La libertà di lavorare e di fare impresa. La libertà di coltivare i propri interessi e di riprendere una vita sociale, di fare sport, viaggiare ed essere curati".
In conclusione la petizione dice che "Chi combatte contro i vaccini e contro il green pass non può mettere in pericolo queste libertà e la salute dei cittadini; non può danneggiare l’economia". Secondo Gialuz e Benussi è il momento che la maggioranza che si è già vaccinata faccia sentire la sua voce nello spazio pubblico "adempiendo a un dovere di solidarietà sociale scolpito nell’art. 2 della Costituzione e richiamato dalle massime autorità civili e religiose". (a.c.)
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