Una ricorrenza piena, una celebrazione, una festa, ma anche un modo per approfondire la storia della città e conoscere lo vita quotidiana della Trieste del 1954.
Si può interpretare in molti modi il programma di celebrazioni elaborato dal Comune di Trieste e dalle organizzazioni che hanno partecipato al bando della regione Friuli Venezia Giulia in occasione del settantesimo anniversario del ritorno di Trieste all'Italia, che culminerà con la cerimonia del 26 ottobre in Consiglio comunale e in piazza Unità.
Il programma di appuntamenti, molto nutrito, è stato presentato oggi a Trieste fra gli altri, dall’assessore comunale alla cultura Giorgio Rossi, dal presidente del Consiglio Comunale Francesco Di Paola Panteca e dal consigliere regionale Claudio Giacomelli.
La cerimonia principale sarà quella di sabato 26 ottobre, quando ci sarà l'apertura ufficiale con l'alzabandiera in piazza dell'Unità d'Italia alle 10:00, seguita dalla cerimonia nella Sala del Consiglio Comunale alle 15:00 e dall’ammaina bandiera alle 17.00 con la Fanfara dei Bersaglieri di Pozzuolo del Friuli. Sempre in Piazza Unità arriveranno anche i partecipanti della Rievocazione storica della Staffetta Roma-Trieste 2004-2024, organizzata dell'A.S.D. Gruppo Sportivo San Giacomo in co-organizzazione con il Comune, che porterà molti componenti del gruppo originale della Staffetta Storica fino al centro di Trieste, percorrendo l’ultima parte dell’itinerario, e portando in Piazza Unità un tricolore lungo un centinaio di metri.
Il programma delle attività culturali e delle commemorazioni è però già cominciato e continuerà fino al prossimo anno. Gran parte degli appuntamenti sono sta
ti finanziati grazie a un provvedimento approvato dal Consiglio regionale, ma, ha sottolineato Giacomelli, non votato all’unanimità: “Nella politica è normale dividersi, però il fatto che questo provvedimento non sia passato all'unanimità ci indica che c'è ancora qualcosa che fa paura nella storia di questa città, anche in Trieste ‘54, che pur dovrebbe essere un momento assolutamente condiviso. Questo però – ha aggiunto - ci rafforza ancora di più nel fatto di raccontare anche alle giovani generazioni, a tutti quanti, che cosa è successo in quei giorni, dal novembre ‘53 in poi. Abbiamo finanziato, con un mio emendamento, due diversi progetti, uno direttamente dal Comune di Trieste e uno alle associazioni. Un bando aperto, libero, che porta diversi punti di vista tra le associazioni, che magari possono vedere le cose anche in modo diverso, ma credo che proprio la ricchezza dell'associazionismo culturale e storico di Trieste, un caleidoscopio di divisioni, sia ciò che ci rende triestini”.
Fra le società che hanno ricevuto il contributo regionale per iniziative culturali legate alle celebrazioni del settantennale (bando che, ha detto Giacomelli, sarà fatto scorrere ulteriormente per ampliare l’offerta d’iniziative ) ci sono la Lega Nazionale, il Circolo della Cultura e della Arti, il Gruppo Ermada Flavio Vidonis, l'Associazione culturale Opera Viva, l'Istituto di ricerche Storiche e Militari dell'età contemporanea "Carlo Alfredo Panzarasa", e l'Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell'Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia. Fra le iniziative, conferenze sulla vita degli anni ’50 a Trieste e sui fatti che caratterizzarono il ritorno di Trieste all’Italia, ma anche mostre fotografiche, proiezioni di documentari, escursioni sui luoghi della memoria e concerti con musica dell’epoca.
Alessandro Martegani