Concentrarsi sul futuro, quindi, senza dimenticare la storia passata: questo l'obiettivo dei promotori dell'iniziativa intitolata "Alpe Adria, regione di pace". Un gruppo di associazioni italiane, austriache e slovene si è impegnato ad organizzare prossimamente un solenne incontro nell'area di confine tra Italia, Austria e Slovenia, in occasione del centenario della conclusione della Prima Guerra Mondiale. Alla presentazione, moderata dal presidente del SKGZ-Unione Culturale Economica Slovena, Rudi Pavšič, hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Giunta esecutiva dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul, il presidente dell'Unione delle organizzazioni slovene di Klagenfurt, Josef Feldner, Danijel Grafenauer, membro del Club degli sloveni della Carinzia e Jan Brousek, coordinatore del progetto. Presentato inoltre il volume"Buiding the peace Region Alps-Adriatic", dedicato alla memoria delle vittime morte perché la politica non è riuscita a risolvere i conflitti in maniera pacifica. Molti però gli elementi, anche culturali, che uniscono le popolazioni di questa area, come ha spiegato Rudi Pavšič: "bisogna far sì che questa euroregione diventi una regione non soltanto di pace, ma di dialogo e prospettive. Sono dell'opinione che noi abbiamo tutte le possibilità per diventare un'euroregione modello nel continente. Sta a noi decidere di farlo, eliminando tutte quelle negatività che la storia ci ha portato. Questo non vuol dire dimenticare, ma significa mantenere le proprie memorie, le proprie realtà ed anche la propria storia, sapendo però che bisogna lavorare per il futuro".