Il Governatore del Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga, negli scorsi giorni aveva spiegato la necessità di riattivare subito l'accordo bilaterale con la Slovenia, da poco scaduto, ma anche di potenziarlo, con l'utilizzo delle ultime tecnologie, per intercettare gli ingressi irregolari in territorio italiano.
Su questo argomento è intervenuto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, che commentando le parole di Fedriga ha affermato: "Più che riattivare l'accordo esistente con la Slovenia, occorre predisporne uno nuovo che sia maggiormente efficace e che possibilmente coinvolga tutti i Paesi interessati dalla rotta balcanica su sicurezza e salute".
Ussai ha inoltre aggiunto che "i dati forniti dai prefetti nella recente audizione in VI Commissione consiliare parlano di 5.526 migranti giunti in modo irregolare in Friuli Venezia-Giulia nei primi otto mesi dell'anno, di cui 3.509 rintracciati dalle Forze dell'ordine e 2.107 presentatisi spontaneamente. Le riammissioni attive verso la Slovenia sono state 118, a fronte delle 197 nel 2018, mentre i pattugliamenti misti Italia/Slovenia, iniziati lo scorso luglio, ma resi poco efficaci dalla scarsità di uomini, hanno portato a 91 rintracci complessivi, di cui 51 in territorio italiano, mentre sono calate espulsioni ed allontanamenti".
In conclusione, il consigliere del Movimento 5 Stelle, sostiene che "il nuovo accordo a cui si dovrebbe mirare ha diversi obiettivi da raggiungere: dal controllo sanitario dei migranti rintracciati, all'azione di cooperazione con i Paesi di transito della rotta balcanica in tema di sicurezza e di salute, iniziando a gestire le problematiche direttamente sul confine bosniaco-croato".
Davide Fifaco