I momenti terribili della pandemia, la soddisfazione per ciò che è stato realizzato, ma soprattutto lo sguardo al futuro, all’opportunità della Capitale della cultura e a progetti che daranno i propri frutti anche al di là del mandato.
Rodolfo Ziberna, sindaco di Gorizia, ha lanciato questa sera la propria ricandidatura alla guida del capoluogo isontino. Mancano più o meno due mesi alle elezioni, ma la candidatura di Ziberna ha già ricevuto l’appoggio da parte di tutta la coalizione di centro destra, presente nella sala dell’Hotel Internazionale con i leader regionali, che sono giunti a Gorizia per sostenere il candidato sindaco. Accanto a Ziberna c’erano infatti, l’eurodeputato della Lega Marco Dreosto, la senatrice e coordinatrice regionale di Forza Italia Sandra Savino, il deputato e coordinatore di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto, Renzo Tondo, deputato e leader di Autonomia Responsabile, Sergio Emidio Bini, assessore regionale e Coordinatore di Progetto FVG, Angelo Compagnon, deputato dell’Unione di Centro e il presidente della regione Massimiliano Fedriga, il primo a parlare nell’incontro, moderato dallo stesso Ziberna.
Proprio Fedriga ha sottolineato l’unità dimostrata dal centro destra, anche nella conferma di candidati come Rodolfo Ziberna, che al momento non ha un competitor fra le file del centro sinistra, che a Gorizia non ha ancora scelto un candidato sindaco, ma soprattutto come in questi cinque anni i sindaci di centro destra abbiano saputo governare e far crescere le proprie città, nonostante i momenti difficilissimi della pandemia prima, e i rincari dei prezzi, che hanno messo in difficoltà molte amministrazioni, e delle conseguenze della guerra in Ucraina, ora. Fedriga, che ha anche ricordato il predecessore di Ziberna, Ettore Romoli, ha sottolineato soprattutto come Ziberna abbia saputo amministrare seriamente e stare accanto ai propri cittadini nei momenti più difficili.
Lo stesso Ziberna ha confermato come quella della pandemia sia stata la circostanza che emotivamente lo ha toccato di più. “È stato in assoluto il momento più difficile – spiega -: due anni e mezzo fa, nessuno di noi si sarebbe mai potuto attendere questa tragedia, e il coinvolgimento emotivo e di lavoro è stata una cosa davvero molto impegnativa. Il mio obiettivo è sempre stato quello di non lasciare mai solo nessuno, passavo ore a rispondere a messaggi e telefonate per stare vicino a tutti i cittadini. Noi non ci siamo mai fermati e soprattutto ora stiamo cercando di raccogliere i frutti di quello che abbiamo seminato, e abbiamo seminato tanto: la scelta è stata quella non già di fare un qualcosa che si potesse inaugurare nell'arco del mandato del sindaco, ma qualcosa che rappresenti un investimento per la nostra città e per il territorio, che possa servire tra 10, 15, 20 o 30 anni. Ora si tratta, tra l'altro, anche di governare la più grande opportunità che ha avuto la regione negli ultimi vent'anni, mi riferisco naturalmente alla Capitale europea della cultura insieme a Nova Gorica. Il PNRR ci consentirà di avere importanti risorse, che ci permetteranno di cambiare il volto e anche le prospettive della città naturalmente”.
Proprio la collaborazione con Nova Gorica è stata una delle caratteristiche del mandato di Ziberna, culminata con la vittoria della candidatura comune a Città della Cultura 2025: “Noi, quando abbiamo deciso di correre insieme, non abbiamo pensato di agire in chiave elettorale, ma abbiamo considerato sempre ciò che serve o non serve al territorio, e continueremo così. Siamo consapevoli che sia una straordinaria opportunità, al di qua e al di là del confine: ovviamente sono dei ‘malpancisti’ e da una parte e dall'altra, ma io credo che il pragmatismo, la quotidianità di constatare come insieme si cresce di più, è che nel di più c'è la ricchezza e nel meno c’è la povertà, convinceranno anche le persone che ora meno credono in questa grande opportunità”.
Alessandro Martegani