Sembra avere due anime la città di Trieste in questa emergenza Coronavirus. Nei rioni periferici la vita va avanti come sempre, con i piccoli negozi, in maggior parte quelli di beni alimentari, frequentati dalla clientela abitudinaria per lo più anziani, che sembrano lavorare come di consueto, mentre il clima che si respira in centro città è decisamente diverso, con poche persone presenti in zone di solito molto frequentate, come Piazza Unità, Piazza della Borsa, Corso Italia e Piazza Goldoni, a testimonianza della situazione straordinaria che si sta vivendo nel Paese. Praticamente in tutti in bar sono presenti fogli stampati che, come da disposizioni del Governo, ricordano alla clientela di mantenere almeno un metro di distanza uno dall'altro. Ma c'è anche chi ha fatto di più, come lo storico Caffé degli Specchi che ha allestito dei cordoni per far rispettare fisicamente la distanza. Sembra esserci però, finalmente, anche una nuova consapevolezza da parte dei cittadini. Osservabile, infatti, che in alcuni esercizi commerciali molto piccoli le persone entravano autonomamente una alla volta, attendendo il proprio turno in fila indiana e cercando di mantenere la distanza consigliata.
Poco frequentati anche i centri commerciali. Le Torri d'Europa questa mattina registravano un certo numero di clienti solo al livello del supermercato, il resto del centro era poco frequentato. Del resto il decreto ha obbligato alla chiusura il cinema multisala ed il bar con la ricevitoria posto di fronte, in un desolante angolo di serrande abbassate.
Per quanto riguarda i supermercati della grande distribuzione non si registrano assalti o scene di isteria come avvenuto in altre parti d'Italia, in questo caso la situazione non sembra diversa dalla consuetudine.

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco