In alcuni casi i proprietari hanno provveduto da soli allo smantellamento dei moli e attracchi fuorilegge dopo che le guardie comunali ne avevano constatato l'illegalità decretandone appunto la rimozione. Ovviamente nel caso dei "fai da te" i proprietari non sono tenuti a pagare le ruspe. Si tratta per lo più di strutture fatiscenti, pericolanti e pericolose, realizzate con tubi metallici, travi e assi in legno che non garantiscono alcuna sicurezza a chi li usa. A dire il vero l'anno scorso il Comune aveva disposto la demolizione di un attracco con la speranza che avrebbe fatto da apripista, ossia che avrebbe indotto gli "illegali" a darsi da fare per rimuoverli. "Purtroppo - così il sindaco Ivan Kirac - il messaggio non è stato recepito, per cui a questo punto dobbiamo provvedere con la forza". Se nelle costruzioni abusive sulla terraferma le autonomie locali hanno le mani legate in quanto la demolizione è competenza dell'Ispettorato di stato, per questo tipo di strutture è competente la Capitaneria di Porto in quanto esse invadono il demanio marittimo. Pertanto il comune in pratica esegue gli ordini della capitaneria stessa. "Dopo la Baia di Burle - così ancora il sindaco Kirac - ci sposteremo negli altri tratti di costa sotto la giurisdizione del Comune di Medolino, dove i moli e gli attracchi fuorilegge superano il centinaio". Un dato interessante è che nella maggior parte dei casi tali strutture sono opera di cittadini stranieri che le usano durante la stagione nautica sia a scopo personale, ma anche per guadagnarci affittandole a terzi.
Valmer Cusma
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