“Sono deluso e amareggiato e mi scuso con i concittadini per i grossi ritardi nella ricostruzione del Bagno di Stoia a Pola che rimane uno dei punti principali del mio programma elettorale di 3 anni fa". Ce lo ha detto con rammarico il vicesindaco italiano Bruno Cergnul dopo il fallimento anche della seconda gara d'appalto pubblico per il restauro dello stabilimento balneare tanto caro ai polesani. E' successo che alla gara sono pervenute due offerte, entrambe superiori di circa il 16 percento rispetto alla stima del progetto pari a 3,6 milioni di euro IVA esclusa. Quali i prossimi passi? Nel comunicato diffuso dal Palazzo municipale si fa presente che non sono disponibili mezzi aggiuntivi per il progetto per cui si procederà all'annullamento della gara d'appalto per prepararne un'altra con modalità da definire, riconsiderando anche il costo dell'opera. Finora la ricostruzione è più volte slittata per intoppi burocratici e amministrativi. Comunque, nell'intervento di ristrutturazione non si partirà da zero: infatti attingendo dalla casse cittadine di recente sono stati rifatti il trampolino e il solario salvati così all'ultimo momento dal crollo totale. Rimangono da ristrutturare l'entrata nel bagno, la biglietteria, un centinaio di cabine ora in stato pietoso e inservibili, i locali del bar e del ristorante che verranno ceduti in affitto, la vasca della sabbia, i servizi igienici, la rotonda, il parcheggio e il parco giochi per bambini. Dunque, si prospetta una seconda giovinezza per il popolare stabilimento balneare esteso su 3 ettari costruito durante il Ventennio nel 1934, dall'allora giovane architetto polese Enrico Trolis.
Valmer Cusma