Foto: BoBo
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La ministra delle infrastrutture Alenka Bratušek, che aveva già dimostrato il poco gradimento per l'avvio della petizione per l'abolizione del pedaggio sulla superstrada H6, ieri in Parlamento - chiamata in causa da un'interpellanza presentata da Ziza - ha voluto spiegare "quello che si può e quello che non si può fare." Rimarcando come negli Accordi di Osimo non esista disposizione che parli dei pedaggi stradali, è tornata a ricordare che "eliminarli nel capodistriano rappresenterebbe un precedente e che si metterebbero in serio pericolo gli investimenti nel settore.Risposte che non hanno convinto il deputato della CNI che, commentando il suo botta e risposta con la ministra, ci ha dichiarato: "Insoddisfatto, ma non è nulla di nuovo poiché mi attendevo una risposta orientata in questo senso. Però da ieri abbiamo ed ho cambiato strategia nel presentare gli articoli di Osimo dove sta scritto che Italia e Jugoslavia prima e successivamente Italia e Slovenia e - se vogliamo- anche Croazia devono prendere sempre decisioni comuni e bilaterali sia per quanto riguarda la rete stradale sviluppata nei decenni, sia sul traffico di frontiera e lo sviluppo dell'economia." Ziza, che ha chiesto a Bratušek di quanti incontri ci siano stati tra Roma e Lubiana per decidere bilateralmente su come gestire il bollino autostradale nel territorio sloveno dell'ex zona B, auspica che ci sia maggiore partecipazione dell'Italia nella vertenza e dice: "Penso che l'Italia doveva essere chiamata ad intervenire nella questione dell'attuazione di Osimo già all'inizio degli anni '90 quando la Slovenia è diventata indipendente e quando ha cominciato a costruire le sue prime autostrade, perciò se da una parte Lubiana doveva coinvolgere l'Italia quest'ultima avrebbe dovuto avere l'interesse di rispettare un trattato internazionale e richiamare al dialogo bilaterale.” Il parlamentare della CNI, consapevole dei disagi degli abitanti delle località in cui si riversa il traffico di quanti non hanno la "vinjeta", ringrazia la cittadinanza per l'adesione alla petizione e ricorda la necessità di coinvolgere le istanze diplomatiche italiane, i vertici del vicino Friuli Venezia Giulia con i quali è in contatto ma anche e soprattutto la popolazione locale slovena come pure quella italiana e croata dell'area. A Bratušek, che ha insinuato un intento quasi manipolatorio della questione che sarebbe rivolta solo ai governi di centro sinistra, Ziza ha ricordato di aver presentato un'interpellanza sull'argomento anche nel 2021, all'allora ministro del governo Janša, Jernej Vrtovec. "Poiché la ministra non disponeva di questa documentazione, evidentemente smarrita dagli archivi ministeriali, gliela ho subito fatti recapitare e visto la promessa che si sarebbe scusata pubblicamente per un eventuale errore ora attendo giustificazione", ha concluso Felice Ziza.

L.P.A.