Si può dire che l'introduzione dell’euro il primo gennaio scorso abbia si rilanciato il turismo, ma anche avviato la spirale dell'aumento dei prezzi dal 10 al 20% rispetto ai tempi della kuna. Certo i villeggianti si muovono con maggior disinvoltura adesso che non serve il cambiovaluta, però devono affondare di più la mano nelle tasche. Se negli anni scorsi la stampa estera decantava la Croazia per le bellezze paesaggistiche, il mare pulito e l'enogastronomia quest'anno mette il dito su una dolente piaga, quella dei prezzi alle stelle che colpisce soprattutto i cittadini croati per i quali arrivare alla fine del mese è un'impresa ardua. Soprattutto per i pensionati con la media di 400 euro mensili. Ormai non si contano più i commenti negativi dei villeggianti per i quali le vacanze in Croazia sono addirittura più care che in Italia, Spagna e Grecia e amareggiati giurano di non ritornarci più. Il Corriere della Sera ha dedicato un ampio servizio sulla situazione a Rovigno dove citiamo "la pizza costa 15 euro, le ciliege 20 euro il chilogrammo e la pallina di gelato 3 euro e mezzo". E poi aggiungiamo noi, un'ora di parcheggio 4 euro e il caffè un euro e mezzo. Prezzi definiti impazziti tanto da far storcere il naso anche al sindaco Marko Paliaga. “Abbiamo esagerato con i prezzi, soprattutto qui a Rovigno" queste le parole di Paliaga, per il quale non c’è da sorprendersi se una parte degli affittuari ha le camere vuote. Va comunque detto che alla fine vige la legge dell'offerta e della domanda, però da varie parti arrivano segnali del calo delle presenze, di disdette e di ripensamento dei villeggianti.
Valmer Cusma