E tra le future sfide ci sono senz'altro le prossime parlamentari. Nonostante il basso rating a livello nazionale - che si riferisce però a sondaggi che accorpano il Paese in un'unica circoscrizione elettorale - i regionalisti istriani sono sicuri di riottenere 3 seggi al Sabor. Anzi, sperano in qualche cosa di più specie in seguito all'accordo di coalizione con Fokus, Riformisti e Alleanza Litoraneo Montana, accordo che li porterà uniti pure alle europee. "Le nostre porte rimangono aperte alle formazioni che condividono i nostri valori e la nostra visione di sviluppo", ha detto il Presidente DDI Dalibor Paus e dopo che è stata notata la presenza al congresso di Davorko Vidović, Presidente dei Socialdemocratici, maggiore forza dell'opposizione in Croazia, nata due anni fa da una spaccatura del Partito Socialdemocratico.
Nella sua relazione Paus ha ricordato il contributo della Dieta nello sviluppo della cultura politica della Croazia. "Siamo riusciti ad ottenere il massimo da questo sistema altamente centralizzato; lì dove abbiamo potuto influire lo abbiamo fatto con più forza e veemenza degli altri, ma vogliamo di più, vogliamo uno stato di diritto con sanità e istruzione migliori, stipendi e salari più alti, alloggi a prezzi accessibili e tasse più basse", ha detto l'esponente dietino ed ha aggiunto: "la Regione Istriana ha dimostrato di potere e sapere, ma per ulteriori progressi urge un decentramento dei poteri e delle risorse finanziarie; non chiediamo i soldi degli altri ma soltanto di gestire una quota maggiore delle risorse guadagnate in Istria.
Lionella Pausin Acquavita