L'Ispettorato edilizio croato è statodi parola: in zona Stagnera a Rovigno il martello pneumatico della ruspa ha impietosamente smantellato una "vikendica" o casetta di villeggiatura appartenente a una donna di Pakrac in Slavonia, al momento occupata in Italia. E' la prima demolizione in questa nuova campagna di lotta all'abusivismo edilizio che in Istria ha assunto proporzioni bibliche. Si calcola che al momento le costruzioni fuorilegge sarebbero circa 50 mila individuate con l'aiuto dei droni, concentrate per lo più lungo la costa. "Questo è solo l'inizio" ha dichiarato l'ispettore capo Andrija Mikulić ai numerosi giornalisti accorsi sul posto. E nei prossimi giorni verranno demolite altre 13 costruzioni, per la precisione 4 a Rovigno, 3 a Umago e 6 a Lisignano. Proprio mentre parlava ai giornalisti, Mikulić ha riferito di aver ricevuto la notizia della chiusura del centesimo cantiere abusivo in Istria per cui nell'immediato futuro si profila un nuovo ciclo di demolizioni. Interpellato dalla stampa il sindaco di Rovigno Marko Paliaga ha detto di appoggiare l'ispezione edilizia. "È da anni che suoniamo l'allarme sui devastanti effetti sull'ambiente causati dalle costruzioni fuorilegge che rendono inservibili le aree coltivabili" ha dichiarato. "Oltre alle casette per la villeggiatura - ha ancora aggiunto Paliaga - si costruiscono ville con piscina e interi insediamenti su terreni non sicuramente destinati alla cementificazione".
Valmer Cusma