“Tutelare i propri interessi e rimanere giusti e umani”, questo il messaggio del presidente croato che - guardando a quanto sta succedendo nel mondo - auspica per il paese un futuro di pace e crescita.
“Non si possono impedire, cambiare o fermare alcune situazioni, come la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente”, ha detto Milanović lasciando intendere che bisogna impegnarsi per evitare simili momenti anche traendo insegnamento dalla storia. “Specie quella europea che in passato è stata intrisa di sangue”, ha ricordato il presidente affermando che “l’Unione europea, in questa forma è necessaria e buona, ma nulla di più”.
Incentrati sui valori dell’antifascismo istriano invece gli interventi del governatore Boris Miletić e del sindaco di Barbana Dalibor Paus, che è pure - ricordiamo- presidente della Dieta democratica istriana.
Il primo ha ribadito l’unicità della penisola che tende a salvaguardare e promuovere - nonostante le ferite inflitte dalla storia più recente - la sua multiculturalità, e plurietnicità con quel termine di “convivenza” che è diventato un modo di essere e vivere.
“Siamo l’unica Regione ad erogare un aggiunta alle pensioni ai partecipanti alla Guerra popolare di liberazione” ha affermato Miletić ricordando inoltre il progetto “storia del territorio”, introdotto nelle scuole istriane e volto a far conoscere ai giovani il passato, le tradizioni gli usi e i costumi dell’area.
“È nostro dovere sensibilizzare le giovani generazioni affinché la storia non si ripeta”, ha detto Dalibor Paus consegnando le onorificenze municipali ai 25 testimoni della tragedia di Saini, dove nella notte tra l’8 e il 9 gennaio 1994 i nazifascisti uccisero 54 abitanti del luogo.
Lionella Pausin Acquavita