È stata la chiusura temporanea del valico Sicciole, dovuta a lavori di ristrutturazione a mettere a dura prova la pazienza dei numerosi frontalieri che in questi giorni soprattutto nei fine settimana si vedono costretti ad attendere in fila anche per ore alla frontiera di Dragogna-Castelvenere. In tanti -e sono numerosi gli sloveni che hanno casa e vivono in Croazia come i croati che invece si recano in Slovenia o Italia per lavoro- hanno contatto le rispettive autorità locali in cerca di aiuto. Una prima risposta è arrivata dalla parlamentare slovena Meira Hot. La socialdemocratica piranese ha promosso la sottoscrizione di una petizione che è stata firmata in poco tempo da quasi 300 persone e che sarà presentata alla Camera di Stato, al Governo, al ministero degli interni e al Comune di Pirano. “Ci potrebbe essere una corsia preferenziale ma ci sono pure altre opzioni “dice la Hot che richiede un incontro sloveno-croato indirizzato a trovare una soluzione che faciliti il transito quotidiano dei frontalieri”. “Se mancherà la buona volontà da parte di Lubiana siamo pronti ad altre forme di protesta e alla chiusura del traffico perché la situazione è diventata ormai insopportabile” fanno capire i promotori della petizione. Intanto si starebbe muovendo pure la parte dell’Istria croata, dove nei giorni scorsi si sarebbero svolti alcuni incontri informali per sentire l’opinione dei pendolari interstatali. Pure loro denunciano una situazione esasperata specie nei mesi estivi quando dopo ore di lavoro ne devono passare altre in macchina in attesa di arrivare a casa. Da questa parte- ci è sembrato di capire- più che a una corsia preferenziale si propenderebbe per un valico riservato non solo a loro ma a tutta la cittadinanza dell’area frontaliera. Per intenderci, quella dell’ex zona B da allargare in seguito pure all’ex zona A. Bisognerà comunque attendere il secondo turno delle amministrative di domenica prossima affinché - se ci saranno- siano intrapresi dei passi concreti.

Lionella Pausin Acquavita