Di San Nazario, patrono di Capodistria e primo vescovo della diocesi, non possediamo molte notizie certe. Si sa che nacque a Elpidium (l'odierno Boste-Boršt, paesino dell'entroterra capodistriano) tra il 470 e il 480, morì prima del 557 e fu sepolto nella cattedrale.
Pare che delle sue reliquie si perdesse presto memoria: la minaccia delle incursioni longobarde spinse i cittadini a occultare il luogo della sepoltura, che fu prodigiosamente ritrovato solo molti anni dopo. Ma le traversie dei sacri resti non erano ancora finite. Correva l'anno 1379 e l'Istria costiera faceva parte della Repubblica di Venezia, quando, durante la Guerra di Chioggia i genovesi saccheggiarono Capodistria, trafugando le spoglie. Appena 42 anni più tardi, nel 1422, il vescovo Geremia Pola riuscì a ottenerne la restituzione, e il 26 luglio, via mare, le reliquie del santo patrono fecero ritorno in città per essere ricollocate definitivamente in duomo, in un'arca marmorea trecentesca che le custodisce tuttora. Vicende, queste, in cui si è addentrato ieri, con bell'excursus e dovizia di particolari tra storia e tradizione, lo storico Salvator Žitko, relatore della conferenza voluta dalla parrocchia della cattedrale dell'Assunta e dalla Società umanistica Histria per ricordare i 600 anni dalla restituzione delle reliquie.
Nella diocesi di Capodistria San Nazario, oggetto di un culto antichissimo, continua a essere celebrato il 19 giugno. Nonostante l'esodo della popolazione italiana e il tramonto delle grandi feste popolari che accompagnavano nell'Istria di un tempo le ricorrenze patronali, la devozione dei fedeli nei confronti del santo è ancora viva e sentita, come afferma il parroco, don Primož Krečič. "È una devozione che si esprime attraverso le forme tradizionali, la festa, la piccola processione sulla piazza, ma non solo. Abbiamo testimonianza di esperienze dei fedeli che sono molto profonde, e questo ci fa pensare che San Nazario ci dirà molto anche in futuro".
Incontri come quello di ieri, aggiunge il parroco, "danno un fondamento per approfondire la presenza del santo in città come primo vescovo. Fra due anni saranno 1500 anni dalla sua venuta (524), ed è una ricorrenza importante, perché qui c'è identita'. Della spiritualità ma anche del cuore della città di Capodistria".