Il primo naufragio del cantiere Scoglio Olivi risale a 5 anni fa con il fallimento e liquidazione del Gruppo Uljanik di cui faceva parte, ora invece naviga in acque tempestose sotto la gestione della società Uljanik Brodogradnja 1856 fondata proprio con l’obiettivo di rilanciare la cantieristica navale a Pola. Mentre ancora non è del tutto chiaro come si procederà a un nuovo tentativo di vendita del pacchetto azionario di maggioranza della società dopo il fallimento sia del tender internazionale che dell’asta pubblica al miglior offerente, la notizia del giorno è che i 500 occupati non hanno ancora intascato lo stipendio di aprile causa il conto bancario bloccato per la gestione in rosso. Come riporta la stampa croata, due settimane fa il governo aveva fornito le garanzie bancarie per l’accensione di un nuovo mutuo di 2 milioni di euro per l’ultimazione del motopesca di 22,5 metri commissionato da una società norvegese che avrebbe già dovuto venir consegnato. Con tali mezzi verranno corrisposti gli stipendi di aprile mentre bussano alla porta anche quelli di maggio. Al momento non sono disponibili i dati sulla gestione finanziaria relativa al 2022 , appare comunque scontato trattarsi di profondo rosso tenuto conto che con il fatturato non si riesce a far fronte alle uscite finanziarie, la più grossa delle quali sono i 14 milioni di euro di mutuo da estinguere. Ecco dunque che urge più che mai vendere il 54,77 percento del pacchetto azionario della Uljanik Brodogradnja 1856 in mano allo stato. All’orizzonte però, almeno per il momento, non si vedono acquirenti interessati.
Valmer Cusma
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