“Lo sguardo e il cuore dei cristiani di tutto il mondo sono rivolti a Betlemme, lì dove in questi giorni regnano dolore e silenzio”. Così Papa Francesco nel suo messaggio natalizio ai fedeli presenti e a quanti lo ascoltavano attraverso la radio, la televisione e gli altri mezzi di comunicazione. “Dire sì al Principe della pace significa dire no alla guerra, a ogni guerra, alla logica stessa della guerra, viaggio senza meta, sconfitta senza vincitori, follia senza scuse”. Questo il passaggio più cruciale del Pontefice, che con le sue parole ha ricordato i conflitti che stanno invadendo il mondo. “Per dire no alla guerra bisogna dire no alle armi” ha continuato “perché se l’uomo, il cui cuore è instabile e ferito, si trova strumenti di morte tra le mani, prima o poi li userà” ha sottolineato. Un invito, quello ripetuto più volte da Papa Francesco, a dire no alla guerra, e in particolare si è soffermato su Israele e Palestina, Libano e Ucraina, rivolgendo le sue preghiere a questi Paesi che stanno affrontando dei conflitti. Tra i messaggi di Natale ricevuti dal Pontefice, anche quello della moglie del premier israeliano Netanyahu, la quale ha chiesto il suo “personale intervento per la situazione degli ostaggi in mano ad Hamas a Gaza". Ed è proprio su questo che si è concentrato il Papa nel suo messaggio: “porto nel cuore il dolore per le vittime dell’esecrabile attacco del 7 ottobre scorso e rinnovo un pressante appello per la liberazione di quanti sono ancora tenuti in ostaggio”.
B.Ž.