Come prevedibile, non sono poche le reazioni innescate dal discorso del premier Giuseppe Conte di ieri sera. Critiche e perplessità giungono da più parti, con i virologi che invitano a prepararsi al meglio invista della ripresa delle attività.
"Ripartire, in sicurezza ma riaprire con buon senso e coraggio, bisogna fidarsi degli Italiani e farli tornare a vivere. In tantissimi ci chiedono di organizzarci, non solo in Rete, per farci vedere e sentire. Non possiamo aggiungere al virus, la fame e la mancanza di libertà": questo il punto di vista espresso su Facebook da Matteo Salvini, leader della Lega, che cita anche la Conferenza Episcopale Italiana, indispettita per le limitazioni all'esercizio della libertà di culto.
Critiche anche da varie Regioni, che alcuni casi derogano parzialmente le indicazioni di Roma. Secondo Giovani Toti, Presidente della Liguria è inaccettabile escludere ogni ruolo alle Regioni, soprattutto sulle libertà costituzionali, che si possono sospendere per un breve e dichiarato periodo, ma non all'infinito, rinviando di settimana in settimana: "Non è nemmeno chiaro come si potrà tornare al lavoro e senza le scuole aperte" conclude Toti.
Perplessa anche Teresa Bellanova, che si aspettava maggior coraggio e responsabilità: secondo il Ministro delle politiche agricole e forestali prolungare le chiusure comporta perdite di competitività per il paese.
In realtà sembra importante capire come ci si sta preparando al 4 Maggio. Per esempio in Piemonte, nuovo fulcro della pandemia, mancano le mascherine. "Non si può dire se sia troppo presto per la riapertura - spiega Roberto Burioni - ma bisogna essere pronti a interrompere il contagio che potrebbe ripartire. Per riprendere le attività serviranno strutture adatte a isolare le persone positive. Serviranno le mascherine, che sono indispensabili per la salute di tutti. Serviranno i tamponi e i test seriologici. Ripartire così è come iniziare una dieta senza pesarsi: servono numeri affidabili" conclude il virologo marchigiano.
Antonio Saccone