Tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, secondo fonti di governo, ci sarebbe “piena sintonia”, come sarebbe emerso dall’incontro che i due leader dei principali partiti della destra italiana hanno avuto qualche giorno dopo il congresso dei sovranisti organizzato dalla Lega a Firenze e qualche ora prima dell’incontro della premier Meloni con la presidente del Parlamento europeo, in quota popolari, Roberta Metsola.
Per il governo è, infatti, importante mantenere un’immagine di coesione in vista delle settimane non facili che attendono l’esecutivo chiamato a dirimere i principali nodi del Mes. E sicuramente avrebbero potuto danneggiare le trattative le parole infuocate pronunciate da Salvini domenica, quando ha tuonato contro il consiglio europeo ed i burocrati di Bruxelles, attaccando direttamente la stessa Metsola.
Quest’ultima ha glissato facendo capire di non aver preso le parole di Salvini “sul personale”; ribadendo, però, la posizione che si fa sempre più strada tra i popolari europei che per le prossime elezioni sembrano guardare con più favore ad un’alleanza con il campo socialista, piuttosto che con i compagni di strada dei leghisti di “Identità e democrazia”, ritenuti estremisti di destra.
La Meloni si è, invece, tenuta più sul generico, facendo però capire di non aver nulla in contrario riguardo la linea che si sta delineando a Bruxelles, senza per questo chiudere al suo alleato di governo con il quale ha detto intende portare a casa “tutti gli obiettivi” della campagna elettorale per “rivincere le elezioni”. Non resta, quindi, che attendere i prossimi passi degli schieramenti in campo, che per ora sono difficilmente prevedibili.
Barbara Costamagna