"L'Italia è una nazione virtuosa, lo testimonia l'avanzo primario, lo dimostra il sistema pensionistico fra i più equilibrati d'Europa", spiega il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che aggiunge: "Il tutto accompagnato da dati macroeconomici stabili, soddisfacenti, da un mercato del lavoro che sta registrando dati record, da una borsa che dal 2023 sta facendo registrare la maggiore performance d'Europa, dallo spread sotto controllo".
Insomma, per la premier si tratta di una situazione eccezionale quindi anche la gestione dell'esecutivo deve essere all'altezza, che non può spendere senza freni e sperperare senza controllo.
Parlando del Patto di Stabilità Meloni si dice soddisfatta dell'ultima bozza di accordo e negli aggiustamenti del rapporto deficit/Pil dovrà tenere conto nel triennio 2025-2027 degli interessi maturati sul debito contratto per gli investimenti effettuati sulla doppia transizione verde, sulla transazione digitale e sulla difesa.
La premier ha poi sottolineato che l'Italia "sta partecipando attivamente al dibattito sulla definizione dell'agenda strategica nella Ue da adottare il prossimo giugno ed ha sottolineato che gli Stati non possono competere da soli".
Il presidente del Consiglio non manca poi di scagliarsi contro l'opposizione, in particolare il Partito Democratico, ed afferma: "Non è un attacco a Draghi ma al Partito democratico che, come al solito, pensa che tutto il lavoro che il presidente del Consiglio Draghi ha fatto si riassuma nella fotografia con Francia e Germania. Non è la foto con Macron e Scholz che determina il lavoro di Draghi. Lui non c'entra niente, anzi ho rispettato la sua fermezza di fronte alle difficoltà che aveva nella sua maggioranza. Il suo lavoro non si può risolvere in una fotografia accanto ai leader di Parigi e Berlino" e conclude dicendo: "Per alcuni la politica estera è stata farsi una foto con Francia e Germania quando non si portava a casa niente. L'Europa non è a tre ma a 27, bisogna parlare con tutti: io parlo con la Germania, la Francia e pure con l'Ungheria, questo è fare bene il mio mestiere".
Davide Fifaco