Il Centro Studi di Confcooperative sostiene che "la spesa aumenta, non perché si mangia di più, ma perché ad aumentare sono i prezzi". Questa tendenza però non ferma gli italiani, che non hanno badato a spese, scegliendo le eccellenze del Made in Italy per tutti i pranzi e le cene che arrivano con le festività. Spumante e prosecco sono in primo piano, immancabili protagonisti dei cenoni con circa 60 milioni di bottiglie pronte ad essere consumate durante le feste. Questa non è l’unica analisi fatta sugli italiani e il Natale; infatti, anche un sondaggio promosso da Coldiretti ha rivelato che le famiglie torneranno a spendere in vista della tavola natalizia, nonostante il caro prezzi. La media stima 115 euro a famiglia, il 10% in più rispetto al 2022. A livello territoriale sono gli italiani delle isole quelli più “spendaccioni”, seguiti dal sud, nord ovest e centro. Quindi dopo l’emergenza Covid, quest’anno in particolare tornano a riempirsi di calore le case e le tavole, con una media di quasi otto commensali per famiglia.
Riguardo la scelta del luogo dove festeggiare il Natale, ben l’88% degli italiani rimarrà a casa, tra chi nella propria abitazione e chi da parenti o amici, il 6% sceglierà un ristorante o un agriturismo, mentre il 6% non ha ancora organizzato nulla e deciderà all’ultimo momento il da farsi. Una piccola percentuale però non passerà le festività in Italia; infatti, 19 milioni di italiani hanno deciso di viaggiare e andare all’estero. Il ritorno alla tradizione, quindi, viene segnato prettamente dal cibo, pesce per la vigilia, e carne tra bolliti e arrosti per il 25, e a tal proposito, Ettore Prandini, appena rieletto presidente della Coldiretti, ha chiesto di sostenere il consumo di prodotti made in Italy in questi giorni di festa, “per aiutare l’economia, il lavoro e il territorio”, stimando che tra Natale e Capodanno saranno spesi oltre 10 miliardi tra pranzi, cenoni, regali e viaggi.
B.Ž.