Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un'opera di grande importanza per l'Italia, soprattutto con impatto significativo per il territorio e per le connessioni tra Sicilia e Calabria. Il piano definitivo non si conosce ancora, e nemmeno l’eventuale apporto dell’Europa. L’unica cosa su cui è stata fatta chiarezza sono i numeri coinvolti. Lo ha spiegato il sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi, il quale ha dichiarato che “nel 2011 il costo del Ponte era di 8,5 miliardi, e di questi, quelli di cui stiamo parlando sull’aggiornamento prezzi sono i 6,7 miliardi che riguardano il contratto con il contraente generale”. Rixi ha anche chiarito che la scelta di “blindare” la situazione è stata presa proprio per evitare ulteriori aumenti smisurati di prezzi difficili da gestire. Secondo quanto illustrato dal sottosegretario, il progetto non è diverso da quello già approvato inizialmente nel 2011, però ha spiegato che “c’è un’evoluzione tecnologica, che si può quantificare o meno, e prevede l’installazione di sensori sul Ponte”. I prezzari del 2011 rispetto a quelli di oggi sono cambiati, come si sono aggiornati i materiali, e proprio perché il progetto è stato rinnovato, Rixi crede sia necessario cambiare anche i materiali per l’opera.
Anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha evidenziato l’importanza del Ponte sullo Stretto di Messina per il Mezzogiorno, l’Italia e l’Europa, e per la costruzione ha proposto di impiegare l’acciaio proveniente dall’ex Ilva, assicurando anni di commesse piene all’acciaieria. L’inizio dei lavori è previsto per l’estate del 2024, data entro la quale si “spera” di approvare il progetto esecutivo. Ad oggi le Commissioni Trasporti e Ambiente hanno accordato il mandato ai relatori a riferire in Aula sul decreto per la realizzazione del Ponte.
B.Ž.