Foto: Žiga Živulović jr./BoBo
Foto: Žiga Živulović jr./BoBo

Il piano nazionale per le alluvioni rimarrà attivo ancora per alcuni giorni. Lo ha detto il direttore della Protezione civile, Leon Behin, dopo una riunione con i rappresentanti del governo e delle associazioni intercomunali. All'incontro sono state nuovamente sottolineate la necessità di cooperazione tra le comunità locali e tra le aree più e meno colpite, e la necessità di assistenza nell'inventario e nella registrazione dei danni provocati dal maltempo.
Nei comuni di Mozirje e Nazarje sono intanto stati ripuliti la maggior parte degli edifici allagati. Numerosi i volontari accorsi sul posto negli ultimi giorni che hanno aiutato ad effettuare i lavori più urgenti. Seguirà ora il risanamento degli spazi, ci vorrà però molto più tempo. Nel comune di Braslovče al momento è in corso lo smaltimento di ingenti quantità di rifiuti, sono infatti 250 gli edifici rimasti allagati. 14 le persone ancora sfollate invece nella località di Mežica, dove l'acqua non è ancora potabile e il gas mancherà per diversi mesi.
Il Ministero dell'Economia ha comunque iniziato a valutare i danni causati nel settore dalle recenti alluvioni. Lo ha fatto sapere il capo dicastero, Matjaž Han. Tra i provvedimenti previsti per aiutare le aziende anche una moratoria sui prestiti e misure che renderanno possibile un più rapido impiego di stranieri in Slovenia; inoltre, pure i lavoratori autonomi avranno diritto a ricevere aiuto.
Il ministro per la Coesione e lo sviluppo regionale, Aleksander Jevšek, ha annunciato che entro la fine di ottobre saranno stanziati i primi 100 milioni di euro di aiuti dal fondo di solidarietà dell'Ue per le zone alluvionate in Slovenia. Con questi fondi sarà possibile finanziare soprattutto il risanamento delle infrastrutture pubbliche, ha precisato, aggiungendo che i fondi dovranno essere usati entro 18 mesi. Il Paese è comunque ancora alla ricerca di altri finanziamenti, che potrebbero essere dirottati da diversi fondi Ue.