All'indomani della visita in Italia della presidente della Repubblica di Croazia Kolinda Grabar-Kitarović, è il turno di Borut Pahor, la prima volta dopo la rielezione dello scorso novembre. Ma in questi anni Pahor e Mattarella si sono incontrati più volte, e il colloquio al Quirinale conferma gli ottimi rapporti bilaterali di amicizia e di collaborazione fra i due Paesi. "La Slovenia ha nel presidente Mattarella un grande amico, un grande sostenitore", ha dichiarato Pahor al termine della colazione di lavoro con il suo collega italiano. "Abbiamo parlato di questioni di rilievo per le relazioni sloveno-italiane, come pure - ha aggiunto - della situazione in Italia e in Europa, e delle trasformazioni di cui siamo testimoni". In relazione a queste ultime, il presidente sloveno ha specificato che si può stare a guardare o più utilmente "cercare di comprendere e guidare" tali cambiamenti, per garantire un futuro ai cittadini, all'Italia, alla Slovenia e all'Europa.
Altro argomento toccato nel corso dell'incontro, l'eventualità di una cerimonia comune per celebrare la fine della prima guerra mondiale, insieme ai presidenti delle altre nazioni che un secolo fa combatterono sul fronte dell'Isonzo. Mattarella si è anche detto favorevole a un'eventuale iniziativa comune per ricordare l'anniversario dell'incendio del Narodni dom di Trieste del 1920.
Prima del colloquio presso il Quirinale, in mattinata Pahor ha fatto sosta in Vaticano, ed è stato ricevuto in udienza dal papa, a cui ha rinnovato l'invito a visitare la Slovenia: invito accolto da Francesco, anche se una data ancora non c'è.