A partire da oggi è in vigore la nuova legge sull'assistenza a lungo termine e tutela sociale, ma la sua attuazione sarà progressiva a partire dal primo gennaio 2024. Essa regola il settore e stabilisce diritti e servizi. A partire dal primo luglio 2025, sarà richiesto un contributo obbligatorio proveniente dai datori di lavoro, dai dipendenti e dai pensionati. La legge precedente del 2021 relativa all'assistenza a lungo termine perde la sua validità, e l'accesso ai servizi verrà valutato attraverso centri di assistenza sociale a partire dall'inizio del 2025, con la creazione di un piano individuale. Tra i diritti rafforzati vi è l'assegnazione di un assistente familiare a partire dal primo gennaio 2024, con un contributo parziale basato sul salario minimo. Dal primo luglio 2025, l'assistenza domiciliare sarà equiparata a quella fornita in una casa di riposo, compresa l'assistenza elettronica di emergenza. A partire dal primo dicembre 2025, l'assistenza istituzionale coprirà solamente l'alloggio, mentre i servizi saranno finanziati tramite il fondo di solidarietà, con un bilancio statale che destinerà fino a 190 milioni di euro all'anno, incluso l'1% di contributo obbligatorio dai datori di lavoro, dai dipendenti e dai pensionati. Il Ministero per un futuro Solidale prevede di ottenere 620 milioni di euro all'anno dai citati contributi. Dal primo gennaio 2028, l'utente potrebbe contribuire con il 10% del valore del servizio non monetario, a condizione che le risorse lo consentano.
Corrado Cimador