Un quadro, quello epidemiologico, che sta creando non poche tensioni all’interno del governo, che domani dopo aver sentito esperti del settore sanitario e di quello economico dovrebbe decidere come procedere nei prossimi giorni. Sul tavolo l’apertura di alcune attività commerciali, come richiesto dal ministro delle finanze Zdravko Počivalšek; che vista la situazione attuale viene, però, osteggiata in primis dal ministro della salute Tomaž Gantar preoccupato della tenuta del sistema sanitario.
Particolarmente tesi anche i rapporti nella commissione di esperti anti-Covid voluta dall’esecutivo, tanto che si sta parlando di un cambio al vertice di questo gruppo, che ha visto già le dimissioni di uno dei suoi membri questa settimana. La dottoressa Bojana Beović, a capo della commissione, ha zittito queste voci, anche se ha ammesso che l’inefficacia delle misure prese sta creando disaccordi tra gli esperti; aggiungendo, però, che la responsabilità della ricaduta ridotta delle misure è da imputare a diversi fattori tra i quali anche il mancato rispetto delle regole.
Deana Potza dell’ispettorato sanitario nazionale ha detto che nella settimana dal 30 novembre al 6 dicembre sono state effettuate 1921 ispezioni, e che le sanzioni per reati minori sono state 28, 218, invece, le diffide e 66 le misure amministrative. La Potza ha invitato i cittadini ad evitare gli assembramenti che restano ancora troppi in tutte il paese sia all’aperto sia nei luoghi chiusi.
Un invito che è stato fatto proprio anche dal vicedirettore generale della polizia Tomaž Pečjak, che ha segnalato il fatto che le forze dell'ordine in tutto il paese sono chiamate troppo spesso ad intervenire a causa di questo tipo di infrazione. In riduzione invece il numero di multe per l'attraversamento dei confini comunali senza rientrare nelle eccezioni previste. 28 le quarantene imposte a viaggiatori provenienti dall'Italia la scorsa settimana, quando è stato registrato in generale un passaggio confinario inferiore del 3% rispetto ai sette giorni precedenti.
Pečjak ha ricordato che per i prossimi quindici giorni restano in vigore le regole attuali che prevedono, in entrata nel paese, la quarantena per chiunque arrivi da paesi non considerati sicuri sul piano epidemiologico.
Da domani inoltre è vietato l'utilizzo di sciarpe e foulard come protezione dell'area oronasale, con l'obbligo invece di indossare mascherine chirurgiche o di stoffa nei luoghi chiusi ed all'aperto.
Barbara Costamagna