Foto: Pixabay
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Il documento preparato dal Ministero del Lavoro, la famiglia e gli affari sociali, tende a migliorare la sicurezza sociale dei disoccupati, accrescere le attività lavorative dei senza impiego più anziani, mettendo al contempo un freno, fino a impedire, i pensionamenti anticipati. Incentivi sono previsti per le fasce di lavoratori che, in caso contrario, per un motivo o per l'altro preferiscono allontanarsi dal mercato del lavoro. Tra i provvedimenti per reintegrare i disoccupati anziani, criteri più restrittivi per poter accedere al cosiddetto ponte per la pensione. Attualmente i disoccupati con 57 anni o più, o quanti hanno maturato 35 anni di contributi, hanno diritto a un sussidio fino a 25 mesi, a condizione di avere lavorato dieci mesi negli ultimi due anni; la proposta di modifica eleva l’età a 59 anni, con 37 anni di contributi e almeno 16 mesi di impiego nell'ultimo biennio. Al ministero propongono anche un aumento dell'ammontare minimo e massimo dell’ indennità' per disoccupazione. Una novità è rappresentata dall'orario di lavoro ridotto per quanti sono a ridosso del pensionamento. Al compimento dei 58 anni, dipendente e datore di lavoro possono' concordare una riduzione all'80 percento dell'orario a tempo pieno. L’iniziativa può arrivare da una delle parti, per attuarla devono essere entrambi d'accordo. Alcune novità riguardano infine il lavoro interinale. In base alla proposta del Ministero, le agenzie europee potrebbero occuparsene a patto di avere in Slovenia una propria filiale; un'altra condizione il limite di tempo, lo stesso utente può impiegare un lavoratore distaccato per un massimo di 18 mesi.

Delio Dessardo