"Molti di voi seduti qui fanno parte, come ha detto una volta il mio predecessore, di una generazione felice. Eravate lì, noi eravamo lì, quando è nato il paese", ha detto Pirc Musar per introdurre la cerimonia per le onorificenze celebrative in ricordo dell'ingresso, 20 anni fa, del paese nelle istituzioni euro-atlantiche. Un discorso incentrato sui valori europei, sul rispetto dello stato di diritto, ma anche e soprattutto sull'orgoglio per aver gettato il cuore oltre l'ostacolo, come ha detto la stessa Pirc Musar nel crescendo del suo intervento, introdotto dagli inni sloveno ed europeo e intervallato da performance di brani musicali ispirate al dialogo e alla pace. Nell'ordine la cerimonia ha visto salire sul gradino più alto della sala d'onore del palazzo presidenziale il ministro della Difesa, Marjan Šarec, come riconoscimento anche per la modernizzazione e la trasformazione dell'esercito arrivato ad ottenere una struttura e una scala adeguate per operare nell'ambito dell'alleanza. La ministra degli Esteri, Tanja Fajon, ha ricordato l'importanza del lavoro di supporto al gruppo negoziale per assicurare l'armonizzazione della legislazione slovena con l'ordinamento giuridico europeo, motivo per cui fra coloro che hanno ricevuto il riconoscimento c'è stato anche Janez Potočnik, che da ministro degli Affari Europei fra il 2002 e il 2004 guidò il paese nell'ultimo miglio verso Bruxelles. Non solo la politica, però, perché Pirc Musar ha voluto riconoscere anche i contributi del ricercatore e professore nel campo della matematica discreta e della teoria dei grafi, Bojan Mohar, la dottoressa Mateja Bulc per una vita dedicata allo sviluppo della medicina di base per famiglie, in Slovenia così come in tutta Europa. Per ultimo è stato premiato anche il leggendario gruppo Laibach, il più applaudito, che come ha detto la presidente ha saputo anticipare i tempi, rinnovarsi e crescere fino a diventare una vera e propria istituzione, ben oltre la musica.
Valerio Fabbri