Una situazione ancora difficile in Slovenia, anche se qualche speranza ha detto il portavoce del governo Jelko Kacin è venuta dalla leggera diminuzione registrata ieri per quanto riguarda i nuovi ricoveri per Covid che dopo parecchi giorni hanno visto una piccola inversione di tendenza che si spera venga confermata nei prossimi giorni. Purtroppo resta ancora troppo alto il numero giornaliero di decessi che ieri è stato di 43.
Rimangono, quindi, ancora in vigore le misure attuali con qualche piccola variazione. Tra queste l’obbligo di indossare solamente mascherine chirurgiche o di cotone, non essendo più considerate regolamentari sciarpe e foulard.
In questi giorni è stata rivista anche la lista che classifica i paesi stranieri in base allo stato dell’epidemia nei loro confini nazionali. Da questo sabato rientreranno tra quelli considerati in zona rossa anche Germania, Estonia e Gran Bretagna.
Un regime quello attualmente in vigore che potrebbe vedere delle modifiche il prossimo sabato quando dopo aver incontrato i dirigenti delle strutture sanitarie e gli operatori del settore economico, il governo potrebbe apportare alcune modifiche prevedendo la riapertura la prossima settimana di alcune attività economiche.
D’altronde in questi giorni non sono mancate tensioni all’interno dell’esecutivo a causa della proposta del ministro delle finanze Zdravko Počivalšek di riaprire alcune attività commerciali vista la poca efficacia secondo lui della linea di contenimento del contagio seguita sino ad ora. Un’ipotesi osteggiata dal ministro della salute Tomaž Gantar che ha annunciato sue possibili dimissioni nel caso passi la linea Počivalšek. Non resta, quindi, che attendere questo fine settimana per capire quale sarà la scelta del governo che potrebbe influenzare l’andamento dell’epidemia e non solo.
Barbara Costamagna