Cinque attrici e la loro regista preparano uno spettacolo teatrale in cui mettono in scena i destini emblematici di cinque donne che hanno vissuto gli eventi della prima guerra mondiale, andando in cerca delle loro tracce sul territorio e ricostruendo sul palcoscenico le emozioni e i sentimenti espressi nei loro diari, lettere e saggi. Sono Pavla Hočevar, nata a Vienna, studi a Lubiana per il diploma di maestra. Nel 1910 viene a insegnare a Trieste nelle scuole popolari per rafforzare la coscienza nazionale slovena. A Trieste vive anche Marica Nadlišek Bartol, scrittrice e redattrice della prima rivista femminile slovena, Slovenka. Elody Oblath è una scrittrice di origine ebrea ungherese, si sente italiana ma è intrisa di cultura tedesca. Come gli amici Scipio Slataper e Giani Stuparich è irredentista e aspira al ricongiungimento di Trieste all'Italia. Nel mondo socialista agisce Giuseppina Martinuzzi, istriana di Albona, sostenitrice del dialogo tra italiani e il mondo slavo, a lungo insegnante a Trieste nelle scuole dei quartieri popolari. Alice Schalek è una giornalista e fotografa viennese con ascendenze ebraiche. La prima donna ad essere accreditata come reporter di guerra. Racconta con numerose fotografie il fronte dell'Isonzo. Cinque donne diverse che vivono i momenti precedenti il conflitto e la guerra ciascuna in modo diverso. Nel documentario di Sabrina Morena cinque donne moderne di oggi - Ariella Reggio, Lučka Počkaj, Elena Husu, Giustina Testa, Marzia Postogna -ricreano con sensibilità e partecipazione pensieri ed emozioni di un periodo in cui si rompevano gli equilibri e cambiavano i confini in Europa.