A seguito di prolungati negoziati e di una mediazione articolata, i leader delle 20 economie più influenti al mondo, sono giunti a un accordo storico, sancito in un documento di 22 pagine. Il testo delinea una serie di ambiziosi obiettivi, pur in un contesto internazionale segnato da profonde divisioni. Al centro vi è la volontà di instaurare una solida alleanza globale, finalizzata a sradicare la fame e la povertà. Per raggiungere questo obiettivo, i Paesi membri si sono impegnati a promuovere politiche mirate e a coordinare le proprie azioni al fine di garantire a ogni individuo l'accesso a un'alimentazione adeguata e a servizi essenziali di qualità. Tale sfida si inserisce in un quadro caratterizzato da profonde disuguaglianze e da una crisi ambientale sempre più grave. Di fronte a questa emergenza, i leader hanno deciso di agire con urgenza, creando un gruppo di lavoro con l'obiettivo di investire massicciamente in un'economia a basse emissioni. Lo scopo è accelerare la transizione energetica e proteggere le comunità più vulnerabili agli impatti del riscaldamento globale. I dibattiti si sono poi incentrati sugli attuali conflitti: i leader hanno ribadito il loro “impegno a costruire un mondo più equo e sostenibile”, sottolineando la necessità di affrontare le disparità e promuovere la cooperazione internazionale. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, "accogliamo con favore tutte le iniziative pertinenti e costruttive che sostengono una pace globale, giusta e duratura - si legge nel testo - sostenendo tutti gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite per la promozione di relazioni pacifiche, amichevoli e di buon vicinato tra le nazioni.” Quanto al Medio Oriente è stato ribadito “il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione e l’incrollabile impegno verso la visione della soluzione a due Stati, in cui Israele e uno Stato palestinese vivano fianco a fianco in pace all'interno di confini sicuri e riconosciuti.”
Alessia Mitar