
Nel periodo di “sede vacante”, fra la morte di un Papa e l’elezione di quello successivo, l’amministrazione della Chiesa cattolica passa ai cardinali, che devono gestire le questioni di ordinaria amministrazione con una suddivisione a seconda delle competenze fra il camerlengo, che presiede il passaggio di poteri da un Pontefice all’altro, una commissione di tre cardinali scelti a sorte ogni tre giorni, e l’intero collegio cardinalizio. Nella prima riunione del Collegio dei Cardinali, che ha coinvolto una sessantina di porporati in attesa che gli altri raggiungano Roma da ogni parte del mondo, le decisioni sono state molteplici: dalla data del funerale alla sospensione delle celebrazioni di beatificazione programmate, dalla presa d’atto del testamento di Papa Francesco, con le relative esequie che saranno tumulate nella Basilica di Santa Maria Maggiore dopo la cerimonia funebre, fino al giuramento di segretezza sui lavori.
Intanto il pensiero è al commiato delle migliaia di fedeli che intendono rendere l’ultimo omaggio a Bergoglio. Al termine del rito della Traslazione della bara del Romano Pontefice defunto nella Basilica Vaticana, che si svolgerà alle 9 di mercoledì mattina, la Basilica resterà aperta ai fedeli fino alla mezzanotte di mercoledì e ancora giovedì, mentre nella giornata del 25 aprile sarà possibile farlo fino alle 19. E in vista dell’afflusso previsto di pellegrini e visitatori il governo ha predisposto un piano di sicurezza straordinario, anche perché per le esequie di sabato prossimo sono attesi molti capi di Stato - da Trump a Sturmer, da Lula a Zelensky -. Anche per questo il consiglio dei Ministri ha approvato 5 giorni di lutto nazionale, durata inusuale rispetto a quanto accaduto finora, che termineranno sabato, un modo questo per garantire che l’ultimo saluto a Papa Francesco si svolga nel migliore dei modi possibili.
Valerio Fabbri
