Foto: EPA
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"Sono convinto che potremo riportare a casa gli ostaggi senza sottometterci alla dittatura di Hamas", ha precisato Benjamin Netanyahu, rispondendo alle affermazioni delle famiglie degli ostaggi, rapiti dal movimento estremista palestinese. Le famiglie sono infatti convinte che il governo di Israele non abbia nemmeno preparato un piano su come ottenere il rilascio dei loro cari.
Intanto il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, esponente di estrema destra, in un post su X ha affermato che il modo per garantire la sicurezza e per liberare rapidamente gli ostaggi è "occupare completamente" l'enclave palestinese. Secondo le sue parole, non bisogna "aver paura di un governo militare se necessario", con l'obiettivo di "distruggere Hamas e quello di garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per lo Stato di Israele".
Il patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, nell'omelia della messa di Pasqua ha dischiarato che Israele non si sta illudendo. "Sappiamo cosa sta accadendo tra noi e nel mondo, e non abbiamo molte speranze sulla capacità dei governanti di individuare soluzioni," ha detto. "E non possiamo non esprimere la nostra preoccupazione per un possibile ulteriore deterioramento della situazione politica e dell'aggravarsi del disastro umanitario che si sta compiendo. Ricordiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle di Gaza," ha aggiunto il cardinale, "e tutti quelli che soffrono a causa della guerra e sforziamoci di essere per loro e per quanti sono nella necessità e aiutarli a condividere il loro peso".
E durante la benedizione Urbi et Orbi, letta da monsignor Diego Ravelli, Papa Francesco ha chiesto la pace in Terra Santa: "Preoccupa il crescente clima di antisemitismo che si va diffondendo in tutto il mondo. In pari tempo, il mio pensiero va alla popolazione e in modo particolare alla comunità cristiana di Gaza, dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria", recita ancora il messaggio del Pontefice. Il Santo Padre ha poi fatto "appello alle parti in guerra: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente". Nela benedizione Urbi et Orbi il Papa ha affermato anche di essere "vicino alle sofferenze dei cristiani in Palestina e in Israele, così come a tutto il popolo israeliano e a tutto il popolo palestinese".