Foto: Valerio Fabbri/Radio Capostria
Foto: Valerio Fabbri/Radio Capostria

Nel giorno in cui secondo la tradizione cattolica Cristo è risorto, il Pontefice ha mantenuto la promessa di essere presente in occasione della Pasqua, regalandosi anche, al termine della cerimonia, un bagno di folla in mezzo ai fedeli in piazza San Pietro. Accolto da ovazioni e cori di giubilo già nel momento in cui si è affacciato alle 12 in punto, il Papa ha augurato buona Pasqua prima di incaricare il Maestro delle Cerimonie di leggere il messaggio che aveva preparato. Ed è stato monsignor Diego Ravelli a procedere con la lettura di un testo carico di speranza, in fondo un unico e lungo appello alla pace e alla convivenza pacifica. E' troppa la volontà di morte nei tanti conflitti che interessano diverse parti del mondo, troppa la violenza spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini, ma anche verso i più deboli, gli emarginati, i migranti. Il Pontefice ha poi rivolto un appello contro il crescente anti-semitismo, invocando la fine della tragedia in corso a Gaza e pace nell'amato Medio Oriente, così come negli altri focolai di tensione e guerra nel mondo, ricordando anche i Balcani occidentali. Appello infine alla libertà di pensiero e di parola, nel rispetto reciproco e nella consapevolezza che nessuna pace è possibile se si pensa alla corsa al riarmo. All'Urbi et Orbi è seguita la benedizione per tutti i fedeli, pronunciata da Papa Francesco con la formula latina: "Benedicas Tu In nómine Patris et Filii et Spíritus Sancii. Amen".

Valerio Fabbri

Foto: Reuters
Foto: Reuters
Foto: Reuters
Foto: Reuters
Foto: Reuters
Foto: Reuters