
Dolore incredulità, ma anche tanta rassegnazione tra i fedeli che si sono riversati fin dalle prime ore della mattina davanti al colonnato di San Pietro e lungo vie limitrofe che portano alla basilica in segno di lutto per la morte di Papa Francesco. L’annuncio è arrivato poco prima delle 10 del lunedì dell’Angelo, alle 13 la piazza della basilica era già gremita di gente, turisti, semplici curiosi di molte lingue e tante razze, ma anche di giornalisti di tutte le testate del mondo per quella che è stata una morte inaspettata. Solo 24 ore prima, infatti, il Pontefice si era affacciato dalla loggia delle benedizioni per l'Urbi et Orbi di Pasqua, per poi concedersi un bagno di folla tra i fedeli. Le ultime parole pubbliche e l’ultima apparizione per un Papa moderno, per i poveri, per la gente, che aveva gridato per la pace fino all'ultimo, come testimonia anche l’ultima omelia che aveva scritto per la celebrazione pasquale e nella quale aveva ripetuto appelli per la pace, la convivenza, il rispetto reciproco e la libertà di parola.
Come è naturale che sia la notizia della morte di un pontefice è un evento molto delicato, perché in essa coincidono la fine della vita del Santo Padre, guida spirituale di una delle comunità religiose più numerose e antiche del mondo, ma anche la dipartita di un Capo di Stato. Dal momento del decesso al Conclave, da cui uscirà il nome del nuovo successore di Pietro al soglio Pontificio, a scandire ritmi e tempi della fase di transizione c'è una meticolosa liturgia. Al momento del decesso del Pontefice, infatti, è il camerlengo ad avere un ruolo fondamentale nella fase che porta alla nomina del suo successore, che sarà eletto da un Conclave che dovrà essere convocato entro un mese dal termine dei 9 giorni dedicati al lutto, funerali inclusi. Ma anche in questo Bergoglio aveva voluto apportare dei cambiamenti. Il suo corpo, infatti, non verrà adagiato su di un catafalco, come avvenuto per Benedetto XVI, ma sarà deposto direttamente dentro la bara aperta che sarà esposta ai fedeli a partire da mercoledì prossimo. Il suo corpo, infine, non sarà tumulato nelle grotte vaticane insieme agli altri Papi a partire da Pietro, ma verrà tumulato nella Basilica di Santa Maria Maggiore, una delle quattro basiliche sante le cui porte Francesco aveva aperto per inaugurare l’anno giubilare. La stessa basilica dove aveva deciso di recarsi quando era stato dimesso dopo 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma, e dove si trova un’icona della Madonna Salus populi romani, cui il Pontefice era devoto. Sarà ora il Conclave dei 135 cardinali, 108 dei quali nominati da Bergolgio, a scegliere il suo successore.
Valerio Fabbri