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Ancora nessuna risposta invece dalla casa di sanità capodistriana dalla quale è partita la nostra segnalazione, visto che qui sembrerebbe che il certificato del test Covid-19 sia disponibile solo in lingua slovena.
Il giorno del ricordo si celebra il 10 febbraio, ma in tutta Italia nelle settimane precedenti e successive si organizzano tutta una serie di incontri e dibatti sul tema dell'esodo e delle foibe, che quest'anno vista la pandemia si sono svolti on-line.
ll parlamentare della minoranza oggi ha precisato che non ci sono stare pressioni o minacce nei suoi confronti, ma ha anche parlato della grande pressione politica esercitata sui social da parte di alcuni connazionali.
La votazione segreta non ha dunque dato i risultati sperati dal mandatario Karl Erjavec, designato dalla coalizione dell'arco costituzionale. Le schede consegnate sono state in tutto 53, sei sono risultate nulle, mentre sette deputati hanno votato contro
La dicitura "istarski med/istrski" med fa, infatti, bella mostra di se sui mieli prodotti nell'Istria slovena e croata, mentre l'italiano è assente dall'accordo sull'etichettatura fatto dai rappresentanti del settore dei due paesi.
“Sono molto felice che il governo ha finalmente ascoltato, recepito e capito che la popolazione slovene non viene assolutamente danneggiata con la rimozione dei posti di controllo”
La proposta avanzata dal Partito nazionale ha ottenuto luce verde dal Comitato interni. Dura presa di posizione del Garante della privacy che si chiede se questo non sia un passo verso la discriminazione dei cittadini e lo stato di polizia.
All'incontro hanno partecipato una serie di personalità del mondo degli esuli e dei rimasti che hanno ascoltato gli interventi della giornalista Lucia Bellaspiga e della storica Orietta Moscarda, oltre che fornire la loro testimonianza.
Già ieri la presidenza dell’Assemblea dell’Unione italiana ha deposto una corona di fiori alle vittime della foiba di Surani
Il predisente dell'assemblea di Unione Italiana, Paolo Demarin, lancia la proposta di porre una stele nei pressi della foiba in cui venne uccisa Norma Cossetto.
Marino Bonifacio, che da quarant’anni studia la materia, traccia una vera e propria radiografia onomastica della regione. In questo volume si va in ordine alfabetico da Alessandri a Zugna, analizzando anche le molte varianti di ogni cognome.
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