"Siamo qui per la promozione della Comunità LGBT, per dare appoggio e conforto alle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender nonché alle loro famiglie. Noi istriane e istriani, polesane e polesani, siamo orgogliosi della nostra apertura e pronti ad accettare ogni forma di diversità." Con queste parole Jan Franjul a nome della società organizzatrice Proces del primo Pride di Pola, ha salutato i partecipanti al corteo dell'orgoglio in Piazza Port'Aurea, che quindi si è messo in cammino attraverso la cittavecchia. Hanno sfilato circa 500 persone con slogan e cartelli inneggianti all'autoaffermazione, alla dignità e all'uguaglianza degli appartenenti alla Comunità LGBT o Comunità Arcobaleno. A dar loro sostegno nel corteo anche il sindaco Filip Zoričić e altri esponenti della vita politica e pubblica della città. Onde permettere la sfilata, il regime del traffico era stato modificato e alcune vie chiuse ai veicoli. Notevoli le forze di polizia mandate in campo, con agenti anche in borghese di cui non c'è stato alcun bisogno di intervento. Il punto d'arrivo del corteo è stata la Comunità degli Italiani dove comunque il servizio di sorveglianza ha controllato ogni persona che entrava.Qui è stato letto il proclama del Primo Pride di Pola, poi musica e intrattenimento. Da rilevare infine che non ha avuto alcun seguito il contra Pride di uno sparuto gruppetto arrivato dalla Croazia interna.
Valmer Cusma