La pittoresca Baia Stupova vicino allo scalo traghetti di Brestova sulla costa orientale dell'Istria è venuta a trovarsi nel mirino della società tedesca AMRE intenzionata a costruire nella zona un complesso turistico per 500 posti letto. Un progetto da circa 100 milioni di euro che però non dispone di alcun permesso. Alcune attiviste dello schieramento Možemo!-Possiamo! hanno suonato l'allarme sulla devastazione dell'ambiente naturale nella Baia Stupova presso Brestova, sulla costa orientale dell'Istria. La zona, in buona parte sotto il comune di Chersano, si trova a cavallo del confine tra le regioni Istriana e Litoraneo-Montana. Qui la società tedesca AMRE ha avviato i preparativi per un progetto turistico di 500 posti letto con 3 eliporti del valore di circa 100 milioni di euro. Allo scopo ha acquistato da una famiglia di residenti 6 ettari di superficie e già costruito una strada d'accesso attraverso il bosco. "Si tratta di un'area sotto tutela" hanno spiegato le attiviste ai giornalisti convocati sul posto "e ogni tipo di costruzione è vietata". Hanno quindi espresso il timore che anche in questo caso continuerà la prassi degli abusi e usurpazioni favorite dall'inefficienza degli organismi pronti a intervenire. Va detto che l'area in questione non è urbanizzata e nel piano territoriale non è prevista l'attività turistica. Sul tema la popolazione locale è divisa: qualcuno è favorevole al progetto perché porterebbe benefici economici, altri invece sono contrari in quanto verrebbe devastato l'ambiente naturale. Per il Sindaco di Chersano Romano Carić il tema è molto complesso e delicato tenuto conto che nel 2033 la centrale termoelettrica a carbone di Fianona verrà chiusa e al bilancio comunale verrà a mancare la tassa ecologica che rappresenta una notevole voce di entrata. Pertanto secondo il Sindaco sul progetto sarebbe opportuno indire un referendum.
Valmer Cusma