Pesanti le accuse sia contro il Comando nazionale della Protezione civile che contro il governo croato, sono state lanciate in Piazza Jelačić a Zagabria, al secondo festival della libertà. Una dimostrazione contro le misure restrittive, contro la vaccinazione e contro l'uso delle mascherine. La televisione pubblica croata ha parlato di diverse migliaia di manifestanti, molti dei quali arrivati in autobus da ogni parte del paese. Da quanto si è potuto leggere sui cartelli, la pandemia verrebbe usata a fini politici e la lotta contro il coronavirus sarebbe solo il pretesto per soffocare i diritti umani e la libertà. Tra gli oratori qualcuno si è spinto a dire che il vaccino avrebbe finalità genocide. Ingente il dispiegamento delle forze dell'ordine in quanto si è voluto scongiurare lo scenario di Lubiana del 15 settembre scorso. Interpellato sulla manifestazione, il premier Plenković ha parlato di patetica poco seria e di pretesto per produrre problemi. „I manifestanti" - ha detto - „farebbero meglio a recarsi all'estero e a rendersi conto di persona delle misure molto più rigorose che in Croazia". Intanto il Covid non frena la sua avanzata. L'ultimo bollettino parla di 1.445 nuovi contagi e 12 decessi. In brutta evidenza questa volta l'Istria con 24 casi positivi e 2 decessi. La situazione maggiormente critica comunque rimane in Dalmazia. Rispetto alla media europea la Croazia è molto in ritardo sul fronte delle vaccinazioni. Solo il 43,87 percento della popolazione è completamente immunizzato.
Valmer Cusma