E' costata 1,3 milioni di euro il prezzo più alto finora nella storia della Croazia, la perizia contabile e finanziaria elaborata dalla società KPMG Polonia per conto della procura di stato, che avrebbe dovuto rappresentare la prova chiave contro le 15 persone indagate per il fallimento del colosso agroalimentare Agrokor. Soldi dunque buttati in fumo. L'indagato principale è il proprietario e presidente della direzione Ivica Todorić accusato di falso in bilancio e appropriazione indebita per un danno alla compagnia pari ad almeno 160 milioni di euro. I reati ipotizzati sono stati commessi tra il 2006 e il 2017. Ebbene l'Alta corte penale della Croazia ha comunicato ufficialmente di aver bocciato la perizia, giudicandola lacunosa, in altre parole non sarebbe stata eseguita nel rispetto delle regole. Va detto anche che l'Alta corte penale, in questo modo, ha confermato la valutazione fatta nel marzo scorso dalla Corte d'accusa del Tribunale regionale di Zagabria. Dal canto suo lo stesso Ivica Todorić ha proclamato la vittoria accusando la classe politica dirigente di un procedimento ingiusto nei suoi confronti e di essere vittima di una persecuzione politica. A questo punto c’è il forte rischio per le casse dello stato di dover pagargli un megarisarcimento. E la Procura di stato non ha ancora fatto sapere come intende procedere. Sulla vicenda ha detto la sua il presidente della Repubblica Zoran Milanović accusando la giustizia croata di evidente incapacità e di essersi accanita contro Ivica Todorić come se fosse un criminale di guerra. Sicuramente le ultime novità nella complessa vicenda provocheranno grossi scossoni sulla scena politica croata. Il dissesto finanziario aveva causato il fallimento dell'Agrokor che negli anni d'oro registrava un fatturato annuo di sei miliardi e mezzo di euro. E nel 2019 dalle sue ceneri è sorto il gruppo Fortenova.
Valmer Cusma