L'incertezza del futuro con particolare riferimento alla situazione economica sulla quale gravano le incognite della pandemia, determina l'aumento dei depositi dei cittadini, come evidenziato dalla Banca di commercio croata nell'analisi fatta in occasione della Giornata mondiale del risparmio. Dunque si vuole mettere qualcosa in più da parte nella malaugurata ipotesi di tempi duri per i bilanci delle famiglie. E i dati diffusi dalla Banca nazionale confermano la tendenza. Alla fine del settembre scorso i cittadini croati avevano sul loro conto bancario qualcosa come 32 miliardi di euro, il 9,1 percento in più su base annua e lo 0,7 % in più su base mensile, dunque rispetto al mese precedente, agosto. L'aumento dei depositi è presente in tutte le regioni, il più basso nella raguseo-narentana e il più alto in quella di Sisak e della Moslavina.
Comprensibilmente Zagabria è in testa per l'ammontare dei depositi, che alla fine dell'agosto scorso erano di quasi 9 miliardi di euro, circa il 29 percento dell'importo complessivo. Nella classifica dei depositi procapite invece l'Istria batte tutti, con 11.300 euro, a conferma della razionalità degli istriani. La città di Zagabria figura al secondo posto con poco più di 11.000 euro. All'ultimo posto la Regione di Vukovar e dello Srijem con 3.480 euro. La media nazionale si attesta a 7.700.
Valmer Cusma
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