La maggioranza relativa, che l'HDZ ha ottenuto alle politiche di mercoledì da ragione all'ex Premier, certo di farcela e soprattutto sicuro di riuscire a mettere in piedi una maggioranza stabile. Accanto ai suoi 61 mandati ci sarebbero gli 8 delle minoranze, propensi a continuare la collaborazione con Plenković e a dargli sostegno. Ieri c'è stata una riunione tra i deputati delle etnie, dove forse, più che delle opzioni sul sostegno all'una o all'altra parte si è fatto riferimento alla compattezza del gruppo che intende - questo il risultato - rimanere unitario, compatto e solidale. Un chiaro messaggio alle formazioni dell'estrema destra che respingono qualsiasi collaborazione con il partito della minoranza serba e quindi con i tre deputati eletti da questa comunità. Le 7 firme mancanti per raggiungere la maggioranza necessaria e arrivare a 76 voti l'HDZ potrebbe ottenerle dal Movimento patriottico. Cercando e sperando naturalmente che la formazione di estrema destra - forte di 14 seggi - mitighi le proprie condizioni conservatrici, antieuropeiste e lesive nei confronti dei diritti civili e umani. Naturalmente non stanno con le mani in mano le altre formazioni premiate dal voto. Attivo, ma forse un po' meno di quanto previsto, il Partito Social Democratico colpito probabilmente pure dall'ultimo avvertimento che la Corte costituzionale ha fatto a quello che avevano individuato o che si era proposto come possibile mandatario: il Capo dello Stato, Zoran Milanović. Tra i più solerti il Most/Ponte che invita tutte le formazioni di destra e sinistra a formare una grande coalizione con l'unico obiettivo di mandare all'opposizione Plenković e HDZ. "Un' aspirazione che - nonostante ideologie e valori diversi - ci ha visti uniti in questi ultimi mesi", ricordano e invitano tutti a far fronte comune per il bene della Nazione.
Lionella Pausin Acquavita