Raccolti nel presidio di difesa del villaggio croato, i suinicoltori della Slavonia, specie quella orientale stanno ormai da giorni bloccando le principali arterie e valichi di confine dell’area. Insoddisfatti delle drastiche misure di contenimento dell’epidemia adottate da Zagabria chiedono - in forma immediata - la cessazione dell’abbattimento dei capi sani, la vendita e i permessi per la loro macellazione anche nella tipologia di macellazione a domicilio. Richieste che il governo reputa inaccettabili poiché potrebbero compromettere i risultati ottenuti dopo cinque mesi di lotta al virus. In attesa di un incontro tra i dimostranti e la ministra dell’agricoltura Marija Vučković, ieri c’è stata una riunione tra responsabili e esperti del settore concordi nell’affermare che il piano di contenimento, eradicazione e sorveglianza dell’infezione sta dando i frutti sperati e che quindi bisogna proseguire su questa strada. “La situazione epidemiologica sta migliorando, negli ultimi dieci giorni sono stati registrati solo 3 casi di infezione, e l’incidenza è calata dal 22 per cento di qualche settimana fa al tre per cento”, è stato detto nel corso della seduta che ha evidenziato la necessità di mantenere lo stato d'allerta poiché quello della peste suina africana è un virus di incredibile contagiosità e resistenza. “A titolo di risarcimento per le migliaia di maiali finora abbattuti il governo croato ha già stanziato più di 7 milioni di euro”, hanno confermato i responsabili del competente ministero, rilevando che sono già state saldate più di 1.200 richieste, altre duecento sono in procedura. Le argomentazioni degli esperti e le dichiarazioni delle istituzioni sono state accolte con indifferenza dai suinicoltori che dicono “gli indennizzi sono riservati ai grandi allevamenti e l’applicazione delle restrizioni è selettiva, con alcuni villaggi circoscritti e altri confinanti invece no”. Una situazione che - inoltre - si sta trasformando in un confronto politico con il premier Plenković convinto che la protesta sia orchestrata da alcune forze politiche di centrodestra: Most, Sovranisti e Movimento patriottico. (lpa)
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