Poiché le nuove elezioni si devono svolgere dai 30 ai 60 giorni dallo scioglimento del Parlamento le politiche si potranno tenere dal 14 aprile al 14 maggio. A causa di una serie di procedure istituzionali è difficile che si svolgano nella prima domenica utile e lo stesso vale per l'ultima che coincide con la Pasqua ortodossa. Perciò le date più accreditate rimangono quelle del 28 aprile e 5 maggio. Dopo l'annuncio del premier Plenković sui termini di scioglimento del Sabor, il Capo dello stato Zoran Milanović ha fatto sapere che indicherà quelli elettorali a breve e senza consultarsi con i partiti politici. Partiti che stanno armonizzando, levigando, rifinendo i rispettivi programmi elettorali e impegnati nella stesura delle liste per - se escludiamo quelle della diaspora e delle minoranze- le dieci circoscrizioni elettorali. Un compito sicuramente non facile ma che si dimostra più semplice per l'accadizeta (HDZ) che sembra aver già stabilito i capilista, con Plenković ad esempio a guidare quella in corsa nella prima circoscrizione, quella della capitale Zagabria. Il Most/Ponte ha annunciato che presenterà programma e candidati entro nel fine settimana e così pure le altre forze dell' opposizione di centro destra. Più complicata la situazione per le formazioni di centrosinistra con 10 partiti pronti a formare fronte unico e allearsi nella coalizione "Per una Croazia migliore" alla quale in alcune aree d' interesse comune si potrebbe aggiungere la piattaforma Možemo/Possiamo. Un'alleanza -dunque- unita negli intenti ma tutt’altro che compatta nella forma tanto che in alcune zone vedrà contrapposte le forze che la compongono. Come, ad esempio, nell'ottava circoscrizione che comprende l'Istria e dove Dieta democratica istriana e SDP saranno antagoniste. Il fronte riunito dai socialdemocratici torna a riunirsi giovedì e probabilmente allora saranno più chiare strategie e tattiche che intendono contrapporre al HDZ.

(lpa)

Foto: Radio Capodistria
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