A far squillare il campanello d'allarme è stata la lista, pubblicata di recente, sulla bacheca del camposanto, delle tombe che rischiano di essere espropriate perché da anni ormai sono in stato d'abbandono. Ovvero sono irreperibili i proprietari che dovrebbero pagare le quote per evitare che i sepolcri vengano messi in vendita dalla direzione del Cimitero. Scorrendo la lista dei nomi non è difficile concludere che buona parte di questi evidenziano un retaggio culturale italiano. In molto casi si tratta probabilmente di persone sparse per il mondo, in seguito all'esodo del Secondo dopoguerra. Nulla di strano pertanto che si siano attivati in prima persona i dirigenti della Comunità degli Italiani di Palazzo Modello e dell'Unione Italiana, nonché il Console generale d'Italia a Fiume, Davide Bradanini.

La prima iniziativa è stata quella di chiedere un incontro con la direttrice della municipalizzata Kozala che amministra il Cimitero, Nives Torbarina. Alla riunione hanno partecipato la presidente della CI di Fiume, Melita Sciucca, il Console Davide Bradanini e il presidente della Giunta esecutiva dell'UI, Marin Corva. Ora la questione andrà ulteriormente approfondita, con l'obiettivo di risolverla entro la fine dell'anno. Si chiederanno anche incontri con il dipartimento cittadino per la cultura, essendo il Cimitero di Cosala un bene storico-culturale. Per il momento dalla direzione del camposanto sono giunte assicurazioni sulla volontà di trovare una soluzione al problema.

Inoltre, le procedure che potrebbero portare all'esproprio sono state bloccate fino alla fine del 2020. Gli esponenti della minoranza hanno provveduto anche a inviare alle associazioni dei fiumani nel mondo la lista con i nominativi dei titolari delle tombe che rischiano l'esproprio. Una delle possibili idee è pure quella di realizzare un Ossario oppure un lapidario. Quello che è certo è che tutti sono uniti nella volontà di tramandare la memoria della presenza culturale italiana a Fiume anche in ambito cimiteriale.
Se c'è infatti un luogo simbolo dove questa presenza è ancor oggi marcata, dove la composita identità municipale emerge con chiarezza, questo è il camposanto di Cosala.


Dario Saftich - La voce del popolo


Foto: Radio Capodistria
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