In Croazia ha votato il 21,3% degli aventi diritto, ben 8 punti percentuali in meno rispetto alle europee di 5 anni fa. I circa 750mila elettori hanno premiato l'HDZ che ha ottenuto il 34,6% dei voti e 6 seggi nell'Europarlamento, 2 in pià rispetto al 2019. A trascinare il principale partito della coalizione è stato proprio il primo ministro Andrej Plenković, che con ogni probabilità non andrà a Strasburgo, che ha ottenuto un numero record di voti di preferenza ben 101 mila, poco meno della metà di tutti i complessivi conquistati dall'HDZ. Eletti anche Dubravka Šuica, Davor Ivo Stier, Karlo Ressler, Nikolina Brnjac e Željana Zovko.
4 i seggi andati alla coalizione guidata dai socialdemocratici, che hanno conquistato il 26% dei voti, la più votata è risultata Biljana Borzan con quasi 84mila preferenze, eletti anche Predrag Fred Matić, Romana Jerković-Kraljić e Tonino Picula, eurodeputato uscente, che, pur essendo all'ultimo posto della lista, ha ottenuto il 15,64% dei voti preferenziali.
La Croazia sarà rappresentata nel Parlamento europeo anche dal Movimento Patriottico (Domovinski Pokret), all'8,8%, con Stjepan Bartulica, al secondo posto nella lista eletto grazie al voto preferenziale, e un seggio è andato a Možemo, al 5,9%, con Gordan Bosanac. Ha superato la soglia del 5% anche la Dieta Democratica Istriana, che correva in una coalizione, ma non è bastato per riconfermare il mandato a Valer Flego. La lista ha ottenuto il 5,6%, Flego il 45%. (ld)